E’ calabrese il quarto “borgo più bello d’Italia”. Ecco quale.(FOTO)
Il nome del comune, “Ajeta”, deriva dal greco “aetos” (aquila).
Il suo territorio fu abitato fin dalla preistoria, come provano alcuni ritrovamenti del paleolitico e del neolitico.
Nel periodo della colonizzazione greca (VIII – VI sec. a.C.) erano abitate la contrada “Zaparia” e la zona ancora oggi chiamata “Ajeta Vetera”, sul monte Calimaro.
Verso la metà dell’VIII sec. diversi monaci si trasferirono dai paesi del Mediterraneo orientale in Calabria, fermandosi anche nella zona di Ajeta dove fondarono piccoli monasteri di rito greco, detti anche “basiliani”.
La presenza di questi monasteri è testimoniata dai nomi di alcune contrade di Ajeta (Sant’Elia, San Marco, San Giovanni).
Nel monastero di Ajeta era conservata una lapide che ricordava il vescovo Giuliano di Blanda (III – IV sec. d.C.).
Dall’epoca della dominazione normanna (XI sec.) fino agli inizi del 1800 la storia di Ajeta è ricca di passaggi di feudatari: Scullando, De Montibus, Loria, Martirano, Cosentino e Spinelli che abitarono nel Palazzo costruito nel XIII sec. e ampliato nel XVI.
Nel 1563, gli aietani, guidati da Silvio Curatolo, cercarono di riscattarsi dalle servitù baronali, ma il tentativo fallì.
Nella prima metà del XIX sec. ci furono eventi piuttosto drammatici: carestie, epidemie e terremoti.
Tuttavia, nel 1859, la popolazione raggiunse il massimo storico con 3603 abitanti per poi diminuire, progressivamente, perché iniziò la prima grande ondata emigratoria: dal 1870 al 1899 soprattutto verso il Sud America.
Tre fatti significativi nel 1800: la costituzione di un Comitato rivoluzionario anti-borbonico nel 1848, la fondazione nel 1881 della Società Operaia di Mutuo Soccorso “Silvio Curatolo” e la costruzione del primo acquedotto autofinanziata dagli abitanti.
Nel XX sec. gli aietani parteciparono, pagando un pesante tributo, alle due guerre mondiali con 47 caduti nella prima e 24 nella seconda.
Negli anni ’50 riprese, inarrestabile, l’emigrazione: non solo verso l’America e l’Europa ma anche verso le regioni italiane del centro e del nord.
Da visitare ad Aieta:
Il palazzo del XVI secolo
La chiesa madre
Le cappelle
I portali
La Natura
Sito Archeologico di Aieta Vetere
La valle dei Mulini
Curiosità: ad Aieta si trova uno dei vicoli più stretti d’Italia, conosciuto come “Vico dei Baci”, di soli 52 cm.
Fonte: http://www.comune.aieta.cs.it/ ↓