Ha trascorso la prima notte in carcere, la donna di 30 anni accusata dell’omicidio volontario del figlio di un anno, avvenuto con modalità terribili.
Reclusa nel carcere femminile, la donna è in attesa della data dell’interrogatorio di garanzia, durante il quale i suoi avvocati proveranno ad attenuare la posizione della 30enne che già durante la deposizione alla Polizia ha in parte ammesso le proprie responsabilità.
Il gesto sarebbe riconducibile al fatto che la donna credesse che il figlio fosse affetto da problemi di ritardo mentale, nonostante non vi fosse alcuna conferma in tal senso dal punto di vista sanitario. Da alcuni anni la donna inoltre pare soffrisse di una leggera forma depressiva.
Sconvolta un’intera comunità che si è chiusa a riccio e non ha voluto rilasciare nessuna dichiarazione in merito all’accaduto. E’ accaduto in Usa. La donna ha origini italiane.
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