Cosa si prova prima di morire? In base a degli studi si è scoperto che…
Un’equipe di psicologi elaborarono le loro conclusioni in base alle parole con cui alcune persone descrivevano le loro emozioni o alludevano ad esse. A partire da ciò, riuscirono a giungere ad interessanti risultati. Il primo fu che i malati terminali esprimevano più emozioni positive rispetto al gruppo dei volontari. Inoltre, più si avvicinava il momento della morte, più i loro messaggi erano positivi.
Il professor Kurt Gray, a capo della ricerca, concluse che “il processo della morte è meno triste e terrificante e più felice di quello che si pensa”. ↓
Per quanto la morte come tale sia un concetto che genera angoscia e paura per via dell’incertezza che la circonda, nel momento in cui la si deve affrontare coscientemente le persone tendono ad evolversi. Al punto da percepire la loro stessa morte come un evento costruttivo e ricco di significato.
A quanto pare, la capacità di adattamento dell’essere umano è enorme e si esprime in tutta la sua pienezza nei momenti estremi, come la morte. Psicologicamente e fisiologicamente le persone sviluppano meccanismi che permetto loro di affrontare con saggezza la realtà della fine. Per questo motivo, Gray afferma con la massima convinzione che “La morte è inevitabile, ma la sofferenza non lo è”. ↓