Parliamo di Matteo e Salvatore Aloe.
Due fratelli calabresi inventori delle pizzerie Berberè (non è un franchising).
Trasferitesi da Maida (Cz) a Bologna per studiare Economia, aprono la prima pizzeria Berberè nel 2010 a Castel Maggiore, hinterland di Bologna.
Nel giro di pochi anni si fanno conoscere in tutta Italia, la loro pizza non è napoletana, né tanto meno gourmet.
È un prodotto artigianale, completo e leggero da condividere grazie alla formula cosiddetta “a degustazione”.
Le pizze sono servite tagliate a spicchi ciascuna con un gusto diverso e assaggiate da tutti i commensali che possono così degustare più tipologie nello stesso pasto. ↓
Forno elettrico per scelta, per garantire il massimo controllo della temperatura.
Impasto realizzato con lievito madre e lunghi tempi di lievitazione – almeno 24 ore a temperatura controllata – steso in modo da consentire il formarsi di una crosta sottile e croccante all’esterno e soffice all’interno.
Nel 2017 circa 4 milioni di euro. Il proposito è di superare i 5 nel giro di un anno.
Una storia ed una tenacia incredibile, da veri calabresi Doc.
Avanti tutta, ragazzi!
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