La bimba viveva in un locale umido, con la serranda rotta e la porta chiusa. Veniva insultata, minacciata di morte e costretta a fare le pulizie di casa.
Il suo spazio vitale era una stanza magazzino, tra attrezzi da lavoro e sacchi della spazzatura con la porta chiusa da un lucchetto. La sua giornata era scandita da lavori di casa e insulti. (continua) ↓
I genitori, e le sorelle di 18 e 21 anni costringevano la bimba – affetta da un lieve deficit cognitivo – a vivere in prigionia.
Era anche minacciata di morte e rimproverata senza motivo. Se osava chieder il perché di tanta crudeltà riceveva solo altre violenze. I genitori e le sorelle, sono stati trasferiti in carcere.
La vicenda ricorda quella della ragazza di 21 anni che per tre anni è stata segregata in casa ad Aiello del Sabato, piccolo centro alle porte di Avellino. ↓
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