È incinta e i medici sono sconvolti, il marito le guarda gli slip e scopre che…
Era in stato interessante, era entrata nell’ottavo mese ma, come ha riferito il coniuge nella denuncia querela presentata lo stesso giorno del decesso, ultimamente non stava bene, accusava nausea, vomito e inappetenza, ma l’avevano rassicurata sostenendo che si trattava dei classici malesseri di gravidanza.
Finché, 5 giorni dopo i medici hanno addirittura deciso di farla abortire per salvarla perché la gravidanza avrebbe messo a rischio la sua stessa vita».
«Ma anche dopo l’aborto – prosegue la ricostruzione consegnata agli investigatori – la situazione non è migliorata, il marito non ha più potuto parlare con la consorte e quando chiedeva notizie i sanitari gli ripetevano che non stava affatto bene fino alla sua morte.
L’uomo, si è precipitato all’ospedale e ha chiesto spiegazioni ai medici, ma gli stessi sanitari non sarebbero stati in grado di dargli delle risposte sulle cause della morte, tanto da chiedergli l’autorizzazione per procedere con un riscontro diagnostico, cioè l’autopsia interna».