Per l’accusa, «era stato un atto volontario». Per la difesa, invece, «si era trattato di un fatto accidentale».
L’episodio, quello, resta inequivocabile. Una supplente di 23 anni in una scuola elementare di Milano aveva….ferito alla lingua un alunno tunisino di 7 anni con un paio di forbici. Ieri, la sentenza. Il giudice ha condannato l’insegnante a due mesi di reclusione, derubricando il reato da lesioni volontarie a lesioni colpose.
La pena è stata sospesa, e la non menzione nel casellario giudiziario permetterà alla ragazza di tornare a insegnare. Mentre la maestra stava lavorando con un altro bambino, Kalid (la vittima, ndr) disturbava. (continua) ↓
Era un bambino vivace e molto attivo. La maestra gli ha chiesto di stare zitto ma lui continuava a disturbare, così gli ha detto che se non avesse smesso gli avrebbe tagliato la lingua.
Il bambino ha raccolto la provocazione, si è avvicinato e ha tirato fuori la lingua». A quel punto, la maestra pacificamente ha sforbiciato l’aria e già questo è un comportamento quantomeno gravemente imprudente».
«Ciò che qui conta – ha poi aggiunto – è l’affermazione del principio che nei confronti dei nostri bambini che affidiamo alle istituzioni pubbliche e alle insegnanti è doveroso non infliggere lesioni. Chiunque, genitori e no, deve pretendere che queste cose non avvengano».
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