Due kg di carne ed un kg di peperoncino. Stiamo parlando della Nduja!
La ‘Nduja, è un salume di origine calabrese, caratterizzato da una consistenza cremosa e da un gusto prettamente piccante. L’origine del nome è da ricercarsi nel termine latino “inducere“, vale a dire introdurre.
Alle parti grasse del maiale (lardo e pancetta), vi è l’ aggiunta di peperoncino assai piccante(solitamente in ogni 2 Kg di carne viene mescolato all’incirca 1 Kg di peperoncino). Queste poi vengono insaccate nel budello cieco; dopodichè si aggiunge del sale (con una percentuale del 3% 4% circa sul totale).
L’abbondate contenuto di peperoncino rosso calabrese, con le sue proprietà antisettiche ed antiossidanti, fa sì che la ‘Nduja non abbia bisogno di conservanti e coloranti.
È banale sottolineare come la nduja, grazie proprio a quel sapore piccante dovuto all’abbondanza di peperoncino, viene da alcuni considerata afrodisiaca. Si può anche essere scettici al riguardo, ma sicuramente la nduja ha benefici effetti sul sistema cardiovascolare.
Secondo alcuni studiosi è stata introdotta dagli Spagnoli nel 500 insieme al peperoncino, però stando al termine “andouille” ricorda più un origine francese, dei tempi di Napoleone.
La sua origine è comunque quella di un alimento povero, con cui i contadini sfruttavano ogni parte del maiale. Soprattutto gli scarti: stomaco, milza, polmoni, intestino, esofago, trachea, faringe e grassi vari.
Anche se fatta con queste parti poco nobili, la ‘nduja manteneva e mantiene tuttora un elevato valore nutritivo e terapeutico.
Spilinga, è un piccolo comune calabrese in provincia di Vibo Valentia, la città natale di questo particolare insaccato, ma ormai la ‘Nduja è divenuta uno dei simboli di tutta la regione calabrese.
I modi in cui la ‘Nduja viene cucinata sono davvero molteplici. Essa, infatti, è una “crema” molto versatile che può allietari contesti quotidiani ma anche cene particolari o degustazioni in sagre.
Tra i più classici degli abbinamenti vi è quello che la vede spalmata su fette di pane fatto a bruschetta. Può però essere utilizzata anche per fare il soffritto, o in un semplice sugo. Ottima sulla pizza ma anche per accompagnare formaggi.
Un insaccato dal gusto deciso, ma che permette molti abbinamenti. Tra i primi piatti preparati con questo insaccato ricordiamo decisamente la “fileja alla ‘nduja”.↓
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