La storia struggente dell’82enne Cesare Mascotto che continua a tenere vivo il forte legame che lo univa a suo figlio, nonostante Florindo sia morto ormai da più di due anni a 51 anni.
Dal 9 aprile 2021 ogni giorno Cesare arriva al camposanto, parcheggia la propria auto all’ombra di un albero e, con un piccolo sgabello rosso, appartenuto al figlio quando era piccolo, si siede accanto la tomba del suo “Flori”.
Floriano Marescotto, ex imprenditore edile, è venuto a mancare 400 giorni fa a causa di un tumore al cervello che lo ha strappato all’affetto della famiglia. (continua) ↓
A ricordarlo è lo stesso papà Cesare “Era un grande lavoratore, stimato da tanti in paese”. “Sto qui sei ore al giorno: tre al mattino e altrettante al pomeriggio. Sono sempre venuto tranne che per due giorni perché sono stato al lago Trasimeno”.
Cesare gli aveva comprato una casa proprio lì, affinché ci trascorresse le vacanze. Inutile dire che rimarrà vuota. Durante tutto il tempo che lui trascorre accanto alla tomba del figlio inizia un silenzioso dialogo con lui, nella speranza di colmare il vuoto che gli è rimasto nel cuore.
Sono in molti a riconoscerlo, a salutarlo e chiedergli come va. “Cerco di andare avanti — risponde lui— nessun padre dovrebbe sopravvivere ai propri figli. È un dolore immenso, innaturale e crudele”.
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