Il ragazzino, lo sguardo sveglio, gli occhi scuri e profondi, aveva un sogno: da grande avrebbe voluto fare il medico, proprio come quei signori in camice verde che avevano fatto del loro meglio per salvarlo. Inutilmente.
Così, dopo aver ripetuto ancora una volta, con le ultime energie che aveva in corpo, la sua intenzione di donare i propri organi, è stato accontentato. La sua barella, il corpicino ricoperto da un telo verde, si è così diretta verso la sala operatoria dove era in attesa un’équipe di chirurghi.
Ma i medici, nonostante la consapevolezza che ogni istante è prezioso, hanno voluto inchinarsi tre volte di fronte al ragazzino, perché quel giorno era stato capace di impartire una lezione a un’intera nazione. Otto ore più tardi, i suoi reni e il suo fegato erano già riusciti a salvare la vita di due persone, due sconosciuti che porteranno con sé un po’ del coraggio di un bambino grande come la vita.
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