Bloccandola si innesca l’autodistruzione delle cellule malate, come hanno indicato i test sui topi.
Individuata nel tumore della prostata, potrebbe essere comune a molte forme di cancro.
Pubblicata sulla rivista Science Translational Medicine, la scoperta si deve al gruppo di ricerca guidato dal calabrese Davide Ruggero.
La sorpresa è che questa forma è simile a una proteina prodotta dalle cellule sane in condizioni di stress per ridurre il consumo di energia “perché in queste situazioni le cellule cercano di non consumarne troppa”, ha detto all’ANSA il ricercatore originario di Catanzaro, che da anni lavora negli Stati Uniti. ↓
I tumori più aggressivi, che formano anche metastasi, ha aggiunto Ruggero, “devono lavorare di più rispetto ai tumori meno aggressivi, spendendo maggiori energie” e per crescere velocemente, hanno imparato a ottimizzare l’uso del carburante, senza restare a ‘secco’, grazie a questa proteina.
La scoperta è stata confermata sui topi modificati geneticamente in modo da avere la stessa malattia e, secondo Ruggero, lo stesso meccanismo è valido anche per altri tumori.
Inoltre i ricercatori hanno individuato un composto che riesce a bloccare l’attività della proteina: nei topi, i tumori della prostata hanno cominciato a ridursi entro 3 settimane dal trattamento.
Bloccando la proteina “i tumori muoiono – ha spiegato – perché lavorano troppo e non hanno più energie“. Fonte: Ansa ↓
Striscia la noizia di tanto in tanto riserva dei duri affondi ad Affari Tuoi e…
I residenti del comune hanno dichiarato di averla avvertita chiaramente. Impauriti sono immediatamente scappati in…
Gino Cecchettin, il papà di Giulia, la ragazza 22enne uccisa dal suo ex fidanzato Filippo…
Lei, una donna in carriera di professione insegnante è rimasta incinta di un ragazzo di…
Alessandro Cattelan sbarca anche nel mondo dei podcast. Dopo la televisione, la radio e l'editoria,…
Nino D’Angelo è uno dei più popolari e riconosciuti cantanti che hanno fatto la storia…