Il governo che si formerà nei prossimi giorni potrà iniziare ad effettuare una prima scrematura avvalendosi degli strumenti che ha già a disposizione, quindi rafforzando i controlli, incrociando i dati in possesso delle varie amministrazioni.
Il nuovo esecutivo può, in questo modo, chi può lavorare ma non lavora perché non vuole perdere il sussidio, distinguendolo da chi, invece, non è al momento un profilo appetibile al mercato del lavoro, ad esempio in quanto ha una scaesa formazione. ↓
La normativa, per questi, stabilisce che il reddito di cittadinanza vada tolto a coloro che rifiutano anche una sola offerta di lavoro congrua. Il nuovo governo, solo con gli strumenti attualmente a sua disposizione, potrebbe smascherare i cosiddetti furbetti del reddito di cittadinanza, così come coloro che lavorano in nero, prendendo il sussidio. Si avrebbe un forte sfoltimento dei beneficiari della misura, senza la necessità di aspettare la Legge di bilancio 2023. ↓
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