Si deve però a Maria Grano ordinario di Istologia dell’università di Bari, la rivelazione del suo ruolo primario: l’aumento di massa e resistenza ossea.
La ricercatrice ha spiegato come l‘Irisina sperimentata sugli animali abbia portato ad un notevole beneficio sul rafforzamento delle ossa e un potenziamento del muscolo. ↓
Una ricerca che punta a cambiare la vita degli anziani e dei malati (l’osteoporosi affligge 4 milioni di persone in Italia) che impossibilitati a muoversi non producono naturalmente la molecola.
Potranno farlo però con un farmaco che mimerà l’attività fisica: « Gli studi su modelli animali di osteoporosi sono promettenti» spiega Grano «ora devono essere confermati sull’uomo e quindi si potrà procedere alla produzione del farmaco». ↓
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