Allerta pomodoro, arriva dalla Cina ed è pieno di candeggina: per riconoscerlo basta…
Secondo quanto rivelano i dati Istat, soltanto nei primi cinque mesi del 2023 sarebbero arrivati sui nostri scaffali il 15% di derivati di pomodoro in più rispetto a quelli dello stesso periodo dello scorso anno. Una “invasione straniera” quantificabile in 86 milioni di chili di prodotti provenienti nell’ordine da Stati Uniti, Spagna e Cina.
Come riconoscere i pomodori italiani.
I prodotti ricavati da pomodori coltivati e lavorati in Italia si riconoscono perché in etichetta vengono riportati questi dati: il nome del Paese di coltivazione del pomodoro, il nome del Paese di trasformazione del pomodoro e, se queste fasi avvengono nel territorio di più Paesi, possono essere utilizzate, a seconda della provenienza, le diciture: Paesi Ue, Paesi Non Ue, Paesi Ue E Non Ue. (continua) ↓
Come riconoscere se sono freschi.
Come riporta il sito La Russolillo, è possibile accorgersi se la passata che si compra al supermercato è fresca “dal lotto (giorno di imbottigliamento) che purtroppo è un codice alfanumerico, ma facile da capire se si sa come interpretarlo: è una lettera e 3 numeri, la lettera identifica l’anno di produzione (ad esempio B è per il 2023).
I 3 numeri identificano il giorno dell’anno e volendo essere molto larghi, i giorni che non vanno circa dal 180esimo al 300esimo, sono periodi in cui l’industria non può approvvigionarsi di pomodoro fresco. Ad esempio, passata di pomodoro con lotto B080 (ottantesimo giorno dell’anno), significa imbottigliata il 21/03/2023, non è stagione di pomodoro fresco da campo aperto, quindi fatta da concentrato”.