L’insieme viene pressato in modo da assumere una forma cilindrica schiacciata ai lati, e poi sottoposto a stagionatura di media durata.
Deve essere ottenuta dalla lavorazione di carni di suini nati e allevati nel territorio calabrese dall’età massima di quattro mesi.
Nel reggino essa viene preparata anche secondo l’uso grecanico, che prevede come spezie solo finocchietto selvatico e pepe rosso in scaglie, mentre sul Tirreno cosentino, si utilizzano carne magra della spalla e delle cosce, grasso del collo e, come aromi, sale, pepe rosso piccante in polvere, crema di peperone e vino rosso.
La soppressata calabrese si presenta di forma cilindrica e leggermente schiacciata della lunghezza di cm 15 circa e del diametro di cm 6 circa, con un peso variabile a seconda della pezzatura.
Caratteristiche tipiche: la goccia del primo taglio, che ne indica la perfetta stagionatura e la qualità.
In alternativa, è possibile conservare questo salume sott’olio oppure sottovuoto.
Viene impiegata come antipasto insieme ad altri salumi, in abbinamento con il pane locale, ma a volte può rappresentare anche un ingrediente per insaporire primi e secondi piatti.
Una vera prelibatezza di cui andarne orgogliosamente fieri.
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