Una brava persona, ligia al lavoro e soddisfatta dal punto di vista professionale. A tracciare un quadro di quello che era Alberto Rizzotto, l’autista morto nel tragico incidente avvenuto a Mestre nella serata di ieri, è Alberta, sua amica e compaesana.
La donna, residente a Tezze di Piave, ha raccontato di aver visto crescere Rizzotto e di avergli fatto per anni ripetizioni di italiano e di inglese.
“Era una persona buona, si vedeva dal suo viso. Se parlo di lui, è perché non voglio che passi per una persona disattenta o per un criminale che non era. Amava il suo lavoro, era felice e si sentiva realizzato. Era anche un autista esperto.
Aveva iniziato a lavorare da 90 minuti, non credo proprio che fosse stanco”. E poi aggiunge: “5 minuti prima di morire mi aveva detto di volermi bene”.
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