Il boss condannato all’ergastolo per le stragi del 1992-1993 è detenuto all’Aquila dal 16 gennaio, da quando è stato arrestato a Palermo dai carabinieri del Ros.
Proprio la sua malattia aveva portato gli investigatori e i magistrati sulle sue tracce: in un pizzino ritrovato il 6 dicembre a casa della sorella Rosalia è stato trovato un diario clinico del latitante, con le operazioni subite, gli esami e i cicli di chemioterapia.
Nel carcere dell’Aquila, Matteo Messina Denaro è seguito da uno staff medico. Proprio come era avvenuto con Bernardo Provenzano, l’altro storico capomafia, che nell’ultimo periodo della sua vita venne ricoverato in una struttura carceraria dell’ospdale di Parma. Nelle scorse settimane, il boss trapanese ha anche incontrato la figlia e le sorelle.
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