Con il ripristino del sistema “scala mobile” si sta pensando ad una rivalutazione delle pensioni non più annuale ma ogni tre mesi. In sostanza i sussidi degli aventi diritto potrebbero lievitare (o diminuire) nell’arco di novanta giorni, l’ago della bilancia sarà proprio l’inflazione. Se il carovita si attesterà ancora sul +10%, o addirittura crescerà, il Governo ha previsto un’equilibratura automatica delle pensioni per tutto il 2023. ↓
Lo stesso modello sarà dunque applicato anche ai lavoratori? Sembrerebbe impossibile in quanto il tutto, senza una riforma del lavoro e avendo appena attuato il taglio del cuneo fiscale, peserebbe troppo sulle casse dei datori e rischierebbe di creare ancor più problemi. Inoltre anche per i pensionati esiste un limite: a godere della rimodulazione automatica, se sarà approvata dal Consiglio dei Ministri, saranno solo i titolari di pensione che non supera di 4 volte il trattamento minimo (circa 2.100 euro). Una buona fetta di italiani, senz’altro, ma non tutta la sfera dei pensionati. ↓
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